CONTRO IL GOVERNO MELONI. GRANDE MOBILITAZIONE DEL PCI

La manifestazione del 1 giugno a Roma ha lanciato un messaggio chiaro: è possibile costruire una opposizione politica e sociale a questo governo reazionario.

Un corteo combattivo e consapevole delle difficoltà della fase politica, ma con la forza di denunciare un governo che continua a smantellare l’assetto istituzionale del Paese, tentando di demolire la Costituzione Italiana con l’approvazione dell’Autonomia Differenziata e a seguire del premierato, con una politica economica che risponde, in piena continuità con i governi precedenti, ai dettati dell’Europa e non alle esigenze delle fasce sociali sempre più in difficoltà.

Un governo che continua ad inviare armi all’Ucraina obbedendo agli ordini impartiti dagli Usa e Nato aumentando le spesi militari e tagliando le spese sociali.

Un governo reazionario che criminalizza il dissenso, manganellando chi si oppone ai crimini  che Israele  sta compiendo in Palestina. Un governo complice del Genocidio ai danni del popolo Palestinese.

Difronte a questo governo assistiamo a un balbettio di una opposizione parlamentare incapace, nella migliore delle ipotesi, di organizzare una risposta concreta e unitaria, privilegiando un distinguo solo ed esclusivamente in talk show televisivi.

Il messaggio di quella piazza ci dice che è possibile costruire una vera opposizione politica e sociale  a questo governo smascherando il suo ruolo reazionario  e guerrafondaio ma anche denunciando  la falsa opposizione di quelle  forze “democratiche e di sinistra” che continuano ad abbaiare alla luna restando dentro le compatibilità economiche imposte dall’Europa e dal mondo finanziario mondiale.

La presenza di migliaia di persone, cosa non si vedeva da molto tempo, ci dice che è possibile costruire una vera opposizione al Governo Meloni ed indicare al Paese una vera alternativa di sistema che abbia al centro la difesa dello stato Sociale, che proponga  risposte concrete alle tante emergenze che attanagliano il paese reale.

La manifestazione di sabato ci incoraggia ad andare avanti, il compito dei Comunisti dovrà essere quello di non disperdere questo messaggio, lavorando alla costruzione di fronte di lotta il più ampio possibile che saldi le rivendicazioni economiche e sociali di tante soggettività in lotta con tutte quelle forze politiche che hanno contribuito alla riuscita di questa grande mobilitazione.

Il Partito Comunista Italiano darà il suo contributo militante, nella consapevolezza che non  è più possibile tentennare, continuare a privilegiare le differenze e non le cose che ci uniscono.

Per il PCI questa è l’unica risposta che si può e si deve dare alle migliaia di compagne e compagni che hanno ridato, con il loro entusiasmo, una speranza, una prospettiva per un futuro che veda protagonisti e non emarginati quel popolo che non ha più  rappresentanza.

IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO FARA’ LA SUA PARTE.

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