di Fosco Giannini, Responsabile Dipartimento Esteri PCI
Il PCI denuncia e condanna severamente l’arresto, avvenuto giovedì 4 ottobre a Istanbul, del militante di sinistra e attivista per i diritti umani Gianfranco Castellotti, da qualche giorno in Turchia come osservatore. Gianfranco, di Massa, è stato fermato dalle forze dell’ordine turche, assieme ad un’altra decina di militanti di sinistra, presso la sede del Centro Culturale “Idil”, frequentato da musicisti, artisti e attivisti antifascisti . L’avvocato che segue Gianfranco ha già chiaramente affermato che il compagno italiano sarà tradotto in carcere, dove rimarrà almeno sino all’udienza. Maria Grazia Vanelli, altra attivista antifascista, ha reso noto il contenuto di una telefonata che è riuscita a fare a Gianfranco; dalla telefonata abbiamo saputo , com’è nelle feroci abitudini delle galere turche e com’è nello stile volto alla repressione anticomunista e antidemocratica del regime di Erdogan, che Gianfranco ha dormito per terra e al freddo, in un ufficio di polizia. Maria Grazia Vanelli ha anche riferito che Gianfranco ha già iniziato lo sciopero della fame, una scelta preoccupante anche per le non buone condizioni di salute di Gianfranco.
Il PCI, esprimendo anche la massima preoccupazione per le condizioni di salute del compagno italiano e la preoccupazione per tutti gli arrestati, chiede a tutte le forze comuniste, di sinistra, antifasciste e democratiche italiane di far sentire subito la loro voce e chiede al governo italiano di intervenire immediatamente presso il governo turco chiedendo la scarcerazione immediata di Gianfranco.
Il PCI aderisce, come primo e immediato segnale di solidarietà sia a Gianfranco che agli attivisti antifascisti fermati a Istanbul e chiusi per ora nella caserma di polizia del quartiere di Ferikoy, al presidio di solidarietà che si terrà a Massa, sabato 6 ottobre, alle ore 15, davanti al Teatro “Gugliemi”.