Un altro assassinio.

di Giorgio Langella, Responsabile Dipartimento Lavoro PCI

Adil Belakhdim, 37 anni, coordinatore SiCobas di Novara è stato ucciso, travolto da un camion, durante il picchetto che si svolgeva nei pressi del polo logististico della Lidl di Briandate nell’ambito dello sciopero nazionale unitario in corso.

Dalle notizie risulta che il conducente del mezzo abbia tentato di forzare il presidio dei lavoratori travolgendoli e trascinando Adil per una decina di metri, non lasciandogli scampo.
È l’ennesimo atto violento contro le lotte dei lavoratori. In pochi giorni abbiamo assistito all’attacco squadristico alla Fedex-TNT di Lodi e a quello alla TexPrint di Prato. Adesso l’omicidio vero e proprio di un lavoratore, un sindacalista che lottava per difendere i diritti di ognuno di noi.
Il PCI si stringe attorno alla famiglia di Adil e ai compagni del SiCobas nel dolore e nella rabbia.

Non possiamo restare inerti di fronte a quello che accade ogni giorno nel nostro paese: un attacco brutale a qualsiasi forma di lotta e di dissenso, quasi sempre nell’indifferenza del governo e delle forze dell’ordine che avrebbero il compito di difendere i cittadini che lottano per difendere i propri diritti.
Vigiliamo, urliamo il nostro rifiuto di accettare le condizioni disumane che il padronato vuole imporci. Mobilitiamoci uniti non solo per resistere ma per pretendere i nostri diritti di lavoratrici e lavoratori.

È in gioco la tenuta democratica del nostro paese, sono in gioco il futuro e la vita stessa di chi vive del proprio lavoro.

One Comment

  1. Salvatore

    Mi chiedo, dopo gli attacchi di stampo squadrista ai cancelli dell azienda logistica della settimana scorsa e dell omicidio di oggi del sindacalista SiCobas cosa aspettano i sindacati confederali ad organizzare lo sciopero generale? Si limitano a chiedere “chiarezza” o si accontentano delle lacrime di coccodrillo del governo e di chi lo sostiene?. Ecco in cosa si traduce la loro “ripresa”.. Profitti per il padronato, condoni fiscali, bonus prebende regali alla ricchezza privata con i soldi pubblici che creano debiti che pagheranno i lavoratori. Abrogazione del codice degli appalti, e delle norme sulla sicurezza del lavoro. Cosa ancora dobbiamo aspettarci per una mobilitaziine generaleche dia voce a tutto il proletariato.

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