Sul voto legislativo in Russia – 2021

a cura del Dipartimento comunicazione nazionale PCI

Il Partito Comunista Italiano esprime forte vicinanza al Partito Comunista della Federazione Russa che ha attraversato con grande capacità organizzativa e determinazione queste elezioni legislative russe per la Duma di Stato, ritornando a sfiorare nuovamente il 20% dopo molti anni, anche se le stime del centro analisi elettorale dei comunisti indicherebbero un 25% realistico, limitato da condizionamenti elettorali da parte dei funzionari amministrativi fedeli a Russia Unita (il partito del Presidente Putin), contro i quali il KPRF chiama già in queste ore a diverse proteste di piazza, a partire dalla capitale Mosca.

da www.kprf.ru

Il Partito Comunista della Federazione Russa – KPRF si conferma in ogni caso una grande forza popolare, stabilmente la seconda forza del paese euroasiatico, e nonostante in occidente i nostri mezzi di informazione lo abbiano completamente ignorato o deriso per vent’anni, rivalutandolo solo ora per lo strumentale appoggio tattico dichiarato a parole dall’entourage di Navalny, ha nel corso di questi anni conquistato il governo di città importanti della Russia europea, siberiana e altaica (Volgograd – ex Stalingrado -, Novosibirsk) e di diverse regioni (Oryol, Kharkassia).

La resistenza e persistenza dei comunisti in Russia ci dimostra come sia ancora possibile un’altra strada anche in Europa, che mantenga da un lato la giusta attenzione ai temi sociali, al ruolo dello Stato nell’economia, attenzione che è venuta a mancare nelle ormai finte sinistre occidentali, e dall’altro la giusta scelta di campo anti-imperialista, a favore del multilateralismo e contro un’Unione Europea succube dell’Alleanza Atlantica, degli USA e delle finte guerre “per la democrazia”.

Una forza come il KPRF per le potenze occidentali è scomoda, perché dimostra come la Russia, tra i problemi di politica interna che può avere e per i quali giustamente ci si oppone a Putin, è sostanzialmente unita come maggioranza e opposizione nella sua visione del proprio posto nel mondo in un assetto multipolare, dalla visione nei rapporti con l’Europa e gli USA passando per i rapporti amichevoli con la Cina, con Cuba, con il Venezuela socialista.

Dimostra come, in verità, Putin sia solo l’ipotesi più fortunata per gli imperialisti della NATO, perché come alternativa alla guida del più grande paese del mondo rimane soltanto, e solamente, il Partito Comunista della Federazione Russa.

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