Morti sul lavoro? i giornali nazionali attratti da altro

PCI – Dipartimento Lavoro

Alcuni dati che bisognerebbe tenere sempre presenti.

Se si guardano i dati sui morti per infortunio nei luoghi di lavoro si nota una progressione impressionante di una tragedia che viene abitualmente derubricata a qualcosa di normale. Come sempre, quando ci sono fatti particolari, eccessi nei numeri giornalieri di chi, lavorando muore, qualcosa trapela.

I giornali nazionali non possono, a quel punto, far finta di nulla. Devono riportare qualche notizia. Ma poi sono subito attratti da altro, un chiacchiericcio insopportabile su politicanti che cambiano casacca, polemiche sul nulla che servono solo a coprire la realtà di un paese in degrado politico e sociale.

E si parte con il far apparire ineludibile il “dibattito” sul prezzo delle pizze, sul reddito di cittadinanza che, sostengono ricchissimi personaggi, è il male del nostro paese …

Si dà spazio a discussioni interminabili che servono, tra un urlo e l’altro, a nascondere l’aumento della povertà nel nostro paese e contemporaneamente quello delle spese militari, l’arrivo di un F35 a Ghedi attrezzato al trasporto di ordigni nucleari, il silenzio mediatico sull’estradizione di Julian Assange in USA. Un fatto, quest’ultimo, che mette in serio pericolo non solo la vita di un uomo (“colpevole” di avere svelato al mondo i crimini di guerra, le torture, gli assassinii commessi dagli USA e non solo) ma il diritto di ognuno di conoscere la verità.

Ma torniamo ai dati dei morti per infortunio nei luoghi di lavoro e decidiamo di non fare commenti. Sono già espliciti di una situazione drammatica. Numeri impressionanti che lasciano sgomenti soprattutto per l’indifferenza che li avvolge.

Periodo da inizio annoMorti per infortunio nei luoghi di lavoroNel mese
31 gennaio 20224747
28 febbraio 202210255
31 marzo 202215452
30 aprile 202221056
31 maggio 202229080
22 giugno 202235969

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