Comunicato stampa sulla circolare ministeriale del 9 novembre

Dipartimento Scuola PCI

La circolare datata 9 novembre del ministro dell’Istruzione e del Merito, l’onorevole leghista Giuseppe Valditara, riporta all’attenzione dei malcapitati studenti italiani un modo di fare storiografia con il pallottoliere dei cadaveri davvero poco meritevole e poco istruita.

Si tratta infatti di null’altro che faziosa propaganda liberale e borghese – che ha prodotto, tra gli altri, lo screditato Libro nero del comunismo – dimentica dei milioni di morti causati dal capitalismo, dal colonialismo e dall’imperialismo e mirante non alla critica di una singola esperienza socialista, ma di ogni modello socialista in quanto alternativo al capitalismo, di ogni possibile rivoluzione.

Un arretramento politico-culturale che ha ormai qualche anno di vita, del quale Canfora, Losurdo, Martens, Galli, Chomsky, tra gli altri, hanno evidenziato limiti, contraddizioni, errori, ipocrisie. La discussione sulla transizione al socialismo e sull’esaurirsi dell’esperienza socialista sovietica è stata ridotta alla sfera del massacro, del gulag, della violenza, del totalitarismo, eliminando ogni questione relativa al modo di produzione, ai rapporti tra classi, al contesto russo, asiatico ed europeo tra le due guerre mondiali e nella guerra fredda.

La negazione di legittimità al comunismo storicamente concretizzatosi in Unione sovietica, nell’Europa orientale e nei Paesi tuttora comunisti porta con sé la negazione della legittimità dell’esperienza attuale di Cina, Cuba, Vietnam e oscura l’enorme contributo comunista alla nascita e alla vita della Repubblica italiana e della sua Costituzione.

Quanto al Muro di Berlino e alla divisione della Germania, al ministro gioverebbe ricordare le istanze democratiche, popolari e antifasciste dei congressi del popolo tedesco tra 1947 e 1949; la volontà delle potenze occidentali di mantenere divise le tre zone sotto il loro controllo da quella sotto controllo sovietico e la conseguente proclamazione della Repubblica federale prima di quella democratico popolare a Est; la delegittimazione della Germania orientale e l’embargo economico occidentale; l’ingresso della Germania occidentale nella NATO; la crisi atomica del 1961.

La decisione della costruzione del muro fu terribile, certo, ma molti, a partire da Kennedy, riconobbero che il muro era meglio di una guerra nucleare, e probabilmente la Germania avrebbe vissuto le esperienze dell’Ungheria, prima, e della Cecoslovacchia, poi; non si sarebbe giunti al Trattato del 1972 tra le due Germanie e alla conferenza di Helsinki del 1975 senza quel muro che aveva diviso Berlino, le sue strade, le sue famiglie.

La povertà della circolare ministeriale nulla dice di questa complessità, occulta il tradimento quotidiano che la liberaldemocrazia perpetra agli ideali di umanità, giustizia, libertà e verità, impone il sopire di ogni istanza che rivoluzioni lo stato presente.

Va rilevato peraltro che la circolare del ministro leghista si pone in continuità con l’inquietante tentativo di rovesciare la narrazione postbellica, avviato a livello europeo con l’ignobile risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019, nella quale si equiparano nazifascismo e comunismo, in vista di una legittimazione ed estensione all’intera Unione Europea dell’anticomunismo istituzionale già in vigore in alcuni paesi dell’Europa orientale. In quella risoluzione, che fu approvata col voto convergente delle destre reazionarie, del centro “moderato” e dei liberal-democratici, i governi venivano sollecitati a cancellare ogni traccia dai monumenti e dai programmi didattici e i libri di testo «di tutte le scuole dell’Unione». Una vera damnatio memoriae che non può non indignarci e preoccuparci profondamente, non solo per l’insidia che contiene di revisionare e manipolare la storia, ma anche perché pone inquietanti premesse a possibili ulteriori involuzioni antidemocratiche nella scena politica dei paesi europei. 

Contro la demagogia e la becera propaganda di destra, il Partito comunista italiano sarà sempre vigile argine antifascista e democratico.

2 Comments

  1. Florina pierelli

    Grazie! Vigiliamo contro l ignoranza!

  2. Mariano Moriconi

    Le nostre divisioni, i nostri bisogni egoistici e spesso giustificati da carenza culturale hanno portato allo sfacelo di una vera organizzazione politica e culturale, comunque la bandiera Rossa è viva e pronta a ricominciare contro lo strapotere capitalista che si avvale dell’appoggio fascionazista.

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