ONORE AL COMPAGNO TITO!

PCI – Sezione Empolese Valdelsa

Pilastri (Gruppo Misto) ha chiesto nell’ultimo Consiglio dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa la revoca dei titoli onorifici al defunto Presidente jugoslavo Tito, non messo in votazione per mancanza del numero legale.

Apprendiamo da un comunicato stampa che la Lega chiederà al Presidente della Repubblica un “ammonimento pubblico” nei confronti della consigliera Susanna Rovai, militante del Partito Comunista Italiano, per aver esclamato durante la seduta consiliare: “Onore a Tito!”

L’onda lunga , a quanto pare oggi inarrestabile, del revisionismo storico e del tentato revanscismo dell’estrema destra sta cercando di travolgere tutto, ogni forma di memoria collettiva e popolare, di riscrivere la storia dalla parte di chi inequivocabilmente ha causato tragedie di popoli.

Per quanto riguarda nello specifico la storia pretestuosa del Maresciallo Tito, ex Presidente della Repubblica Socialista Federale Jugoslava, facciamo semplicemente nostro quanto affermato dalla sezione ANPI di Fucecchio:

“Non sarebbe necessario precisarlo , ma è doveroso fare un po’ di chiarezza. È opportuno ricordare a chi mette in dubbio certi fatti storici che alla lotta partigiana diretta da Tito si affiancarono anche soldati italiani che si rifiutarono di sterminare il popolo Jugoslavo occupato prima da Mussolini e poi da Hitler.”

Una storia partigiana di Resistenza che è stata la base della Costituzione italiana , e che fino a prova contraria, lo è tuttora.

Siamo ancora d’accordo con l’Anpi quando sottolinea il silenzio sull’aggressione italiana alla Jugoslavia del 1941, sui conseguenti crimini e le deportazioni da parte italiana che hanno causato decine e decine di migliaia di vittime, sulla snazionalizzazione dei croati e degli sloveni, sulla mancata punizione dei criminali di guerra italiani e sul sostegno italiano al regime criminale di Ante Pavelić in Croazia.

Riteniamo che sia questo il contesto dal quale partire per un’analisi storica veritiera sulle uccisioni di fascisti e certamente anche di innocenti italiani nelle “foibe”; un’analisi che valuti i fatti nel loro vero svolgimento e dimensioni, inquadrando l’esodo degli italiani in un contesto europeo post guerra che vide altri esodi più o meno forzati, come quello dei tedeschi espulsi dalla regione cecoslovacca dei Sudeti per rappresaglia all’occupazione nazista di quel territorio.

“Con la scomparsa del Presidente Tito l’umanità perde un combattente che tenacemente si è battuto per i principi di libertà e di giustizia”, scrisse il Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel suo messaggio di cordoglio.

Noi la pensiamo come lui e, ricordandolo, non possiamo che ribadire: Viva il Compagno Tito!

La destra, che non sa nemmeno che la consigliera Susanna Rovai non fa parte né del PD né della maggioranza, farebbe bene a studiare la storia sul serio invece di falsificarla e a ricordare che il 25 aprile fu detto basta non solo al regime fascista, ma a quella Italia reazionaria, falsamente “patriottica” monarchica che lo generò.

One Comment

  1. Marco

    lo stesso revisionismo che oggi permette di emettere un mandato di arresto contro Putin per crimini di guerra o addirittura condanna Milosevic, quindi giustificando l’ennesimo conflitto scatenato in europa dagli americani, e poi di fronte ai CRIMINI DI GUERRA compiuti dagli americani in Affhanistan e in Iraq, arresta Assange per averlo fatto conoscere al mondo….
    Solo il PCI può porsi politicamente, socialmente e culturalmente in reale conflitto con questo schifo

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