BENVENUTO IN ITALIA, COMPAGNO DIAZ-CANEL

Partito Comunista Italiano

Il Partito Comunista Italiano dà il benvenuto nel nostro Paese al compagno Miguel Diaz-Canel Bermudez, Presidente della Repubblica e Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.

Il popolo italiano ha un debito di gratitudine con Cuba ed il suo personale sanitario che, inquadrato nel contingente “Henry Reeve”, ha prestato servizio in Lombardia e Piemonte nel periodo più duro della lotta al Covid 19, lasciando un grato e affettuoso ricordo in chi li ha conosciuti. I medici cubani sono stati i primi ad arrivare e gli ultimi ad andarsene.

Dal gennaio di quest’anno altre decine di medici e paramedici cubani sono arrivati in Calabria, in soccorso al disastrato sistema sanitario pubblico locale e sono largamente apprezzati dai pazienti e dai colleghi italiani.

Il governo rivoluzionario di Cuba ha sempre aiutato con disinteresse gli altri popoli, ricevendo in cambio da molti governi, fra i quali quello italiano, un trattamento discriminatorio nei rapporti commerciali e negli organismi internazionali.

Pur votando ripetutamente all’ONU contro la prosecuzione del blocco economico verso Cuba, esercitato dagli USA fin dal 1960, i governi italiani di centrosinistra e centrodestra si sono sempre allineati nei fatti al diktat statunitense, guardandosi bene da intraprendere le misure commerciali che potrebbero assestare un duro colpo all’isolamento voluto dagli USA.

Il Partito Comunista Italiano chiede al governo italiano di non riconoscere in alcun modo la extraterritorialita’ delle misure discriminatorie contro Cuba adottate dagli USA dal 1960 ad oggi e di sviluppare in modo sistematico relazioni economiche e commerciali bilaterali fondate sul principio del reciproco vantaggio.

L’opposizione parlamentare italiana faccia la sua parte nelle sedi istituzionali nel proporre e rivendicare una nuova politica di amicizia e cooperazione che, esistente da sempre in larga parte del popolo italiano, diventi la base della politica estera del nostro Paese.

One Comment

  1. Wolfgang Jagsch

    Viva la revolution. Un mondo senza fine. Un abbraccio a tutti.

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