di Dipartimento Lavoro PCI
Scrive Carlo Soricelli dell'Osservatorio nazionale morti sul lavoro: “Il mese di luglio si conclude con la morte di Vasil Meshinkov un bulgaro di 60 anni morto al suo primo giorno di lavoro, dipendente di una ditta esterna, il mese si conclude con 103 morti sui luoghi di lavoro. (…) Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 848 lavoratori, di questi 542 morti sui luoghi di lavoro (tutti registrati), gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.”
Continuando così, a fine anno i morti per infortunio nei luoghi di lavoro potrebbero diventare oltre 930!
Una “guerra interna” che continua a mietere vittime.
LA SENTENZA; BERGAMO, L’EVITABILE TRAGEDIA DI LEONARDO SCARPELLINI: MORTO IN OFFICINA A 24 ANNI “PER FARE PIÙ IN FRETTA”(IL GIORNO)
Chi dovrebbe e potrebbe fare resta indifferente, immune da qualsiasi responsabilità. Vogliono fare passare questo massacro come qualcosa di inevitabile dovuto alla necessità del momento, alla mancanza di risorse e, con buona dose di disonestà intellettuale, alle responsabilità di chi lavora. Non di chi dovrebbe prevenire, controllare, reprimere situazioni sempre più precarie e colpe evidenti anche di un sistema che mette in primo piano il profitto a scapito di salute, sicurezza, fatica, la vita stessa di chi lavora.
Di fronte a questa situazione (che dipende da innumerevoli fattori a partire dalla precarietà, dai salari insufficienti, dai tempi di lavoro sempre maggiori …), che non è un’emergenza ma una caratteristica del sistema, poco si dice e meno si fa. Siamo tutti coinvolti, chi non agisce perché disinteressato, chi si rassegna al “fatto compiuto”, chi ritiene che sia questa la normalità.
Cominciamo a pensare che solo con una lotta diffusa e unitaria si possa sperare di cambiare lo stato di cose presente. E lavoriamo con serietà e testardaggine per rendere questa speranza realtà.