Costruisci il tuo futuro: campagna licenziamenti Stellantis

“Costruisci il tuo futuro”. Questo è il titolo della campagna di licenziamenti proposta da Stellantis.

Andiamo per ordine. Ad ottobre, assieme al Ministro Urso e con la complicità dei sindacati, Stellantis ha concluso un accordo per la buonuscita di 2000 dipendenti. Passato poco più di un mese e Stellantis invia una mail dal titolo “Costruisci il tuo futuro” ad altri 15.000 dipendenti, sondando il terreno per altri “addii volontari”.

Questa vicenda ha diversi spunti di interesse. Il primo è la classica banalità del male, in questo caso del linguaggio, la neo lingua del potere.

Stellantis parla di “addii volontari”, quasi a far credere che saranno i dipendenti a voler cambiare lavoro, vita. Sono i dipendenti a volersi “costruire un futuro diverso”. Ma sappiamo bene che la parola giusta da usare è un’altra. Licenziamenti. Stellantis chiude e con lei il comparto automotive italiano.

Giova ricordare come un’esperienza avanzatissima di sindacalismo di lotta, quella del Collettivo di Fabbrica GKN di Campi Bisenzio, avesse denunciato i piani di smobilitazione dell’automotive italiano da anni, ben prima della chiusura dello stesso stabilimento di Campi Bisenzio.

Il secondo, è il silenzio della stampa nostrana di regime. Di fronte alla fine della più grande industria italiana, Repubblica tace, il Corriere tergiversa, il sole 24 Ore apprezza. Eppure, sappiamo benissimo come e quanto sia centrale l’industria dell’automotive per garantire sviluppo all’intero sistema paese. Ma forse, il destino dell’Italia deciso a Bruxelles e Washington è quello di diventare un grande agriturismo a uso e consumo delle élite occidentali. Milioni di voti si sono riversati sulla “sovranista” Meloni, considerata l’unica alternativa al declino e all’impoverimento delle classi popolari.

L’unica vera alternativa, è ridare forza al Partito Comunista Italiano, unico argine al liberismo, all’impoverimento delle classi popolari, alla morte del lavoro in Italia.


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