A Rimini la terza tappa della campagna nazionale del PCI sulla scuola.

di Luca Cangemi, Segreteria nazionale PCI e Responsabile Scuola

 

Dopo il Veneto e la Sicilia, l’Emilia Romagna: sarà a Rimini, venerdì 8 febbraio, la terza tappa della campagna nazionale del PCI per una scuola pubblica, unita e giusta.

Per decenni, grazie alle amministrazioni rosse, punto di riferimento di un’istruzione pubblica di qualità e di massa (basti pensare alla scuola dell’infanzia assurta negli anni ’70 a modello internazionale) oggi l’Emilia Romagna, governata dal PD, è artefice di politiche di segno opposto. Fino al punto di essere capofila, insieme al Lombardo- Veneto leghista, del devastante progetto di autonomia differenziata, che rompe la solidarietà non solo dal punto di vista territoriale ma anche, e soprattutto, da quello sociale.

La regionalizzazione dell’istruzione è il centro del progetto di autonomia differenziata, dal punto di vista economico (sono i fondi destinati alla scuola, la parte più cospicua delle risorse in gioco) così come sul piano culturale e su quello sociale.

Rompere l’unitarietà del sistema scolastico significa spezzare un riferimento comune, culturalmente essenziale; così come differenziare migliaia di lavoratrici e lavoratori della scuola per retribuzioni e modalità di reclutamento, significa sferrare un colpo durissimo al contratto collettivo nazionale.

Sappiamo bene, inoltre, e del resto i promotori non lo nascondono, come la regionalizzazione sarà un ulteriore, potente, passo verso la subordinazione della scuola agli interessi e alle logiche dell’impresa.

Del resto verso quest’esito spingono le proposte del governo, a partire dall’abolizione del valore legale del titolo di studio.

Lo stesso pasticcio incomprensibile degli esami di maturità, non è indice solo della cialtroneria dei responsabili del MIUR, rivela anche una tendenza all’indebolimento del carattere nazionale del sistema scolastico e all’aziendalizzazione (basti vedere il ruolo assegnato all’alternanza scuola lavoro nel colloquio).

La nostra campagna sulla scuola e l’opposizione alle politiche del governo e all’autonomia differenziata, sono, quindi, parte naturale ed essenziale della più generale proposta programmatica del Partito (+ stato –mercato) e prova della nostra capacità d’interlocuzione con i soggetti sociali che non vogliono rassegnarsi a un paese sempre più ingiusto.

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