“Taglio” delle tasse, nulla di nuovo sotto il Sole

Governo e media stanno provando in tutti i modi a far passare il messaggio che la riduzione delle aliquote Irpef favorisca i redditi più bassi. Niente di più falso.

L’intervento non agisce strutturalmente sui contributi pagati dai lavoratori dipendenti, ma dirotta 7 miliardi sulla riduzione delle aliquote centrali. Non ci vuole certo un genio per capire che così i maggiori vantaggi saranno per i redditi dai 40-45 mila euro in su, mentre per quell’85% di lavoratrici e lavoratori dipendenti che dichiara meno di 35mila euro, il taglio è sostanzialmente irrilevante.

Il PCI, com’è centrale nelle tesi congressuali, sa bene che per redistribuire la ricchezza gli interventi necessari sono molto più drastici, ribadendo il bisogno di abbattere l’imposta fiscale sul lavoro dipendente, e di rafforzare in senso progressivo quella sui profitti e i patrimoni. Cosa che questo e altri governi neoliberali (di centrodestra o centrosinistra) non faranno né ora, né mai.

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