di Dipartimento Lavoro PCI
Fonte immagine: ilpescara.it
La camera dei deputati (volutamente in minuscolo) ha approvato la riforma degli ITS con 387 voti a favore, nessun contrario e 6 astenuti.
In questo modo, vogliono ulteriormente smantellare lo Stato e consegnano istruzione e lavoro ai privati.
Con giochi di parole e cambio di qualche lettera (gli Istituti tecnici saranno chiamati ‘Its Academy’ (il termine in inglese fa molto “innovazione”), estendendo in concreto l’alternanza scuola lavoro fino a tre anni dopo il diploma.
Lo fanno promuovendo strutture che saranno, di fatto, private e comandate dalle imprese che “hanno il diritto ad esprimere il presidente” delle stesse. L’attività “formativa” sarà svolta per almeno il 60% da docenti provenienti dal mondo del lavoro. Stage e tirocini sono obbligatori per almeno il 35% del monte orario.
Come si può ben vedere si consegnano nelle mani (sarebbe più corretto dire “artigli”) degli imprenditori sia la formazione “teorica” che quella “pratica”. In questo modo le imprese potranno utilizzare “forza lavoro” la cui retribuzione verrà sostenuta da borse di studio.
Di fatto e sempre di più, si veicola una cultura per la quale lo Stato (quindi la collettività) deve finanziare il privato, ma “deve restare fuori” da qualsiasi tipo di gestione di come venga utilizzato il denaro pubblico e, pensiero molto pericoloso, il lavoro può non essere retribuito adeguatamente.
Sappiamo come le imprese utilizzano, spesso e volentieri, l’alternanza scuola-lavoro: i ragazzi fanno qualsiasi tipo di lavoro (anche pericoloso), a volte si infortunano e qualcuno muore, ma evidentemente questi vengono considerati “danni collaterali”, incidenti di percorso inevitabili.
Adesso si estende il concetto facendo a pezzi i principi e i valori della Costituzione. Il lavoro non è più un diritto, è diventato una “concessione” di lorpadroni. E lo Stato non deve interessarsene se non per aumentare i profitti di impresa e diminuire i diritti e i salari reali di chi lavora.
Una Repubblica non più democratica, fondata sullo sfruttamento non è accettabile. Chi sta alla finestra è complice, chi ha votato questa legge è coinvolto nella decomposizione dello Stato.
https://www.repubblica.it/cronaca/2022/07/13/news/riforma_its_e_legge_ecco_cosa_cambia-357632450/
da ragazzo ho fatto due anni in un istituto professionale per poter fare l’operaio in una grande fabbrica del nord Italia,(l’ì ho ricevuto le basi per lavorare con macchinario industriale, torni, frese, ecc.) uscito da questo istituto sono entrato in una di queste grandi aziende come apprendista subito affiancato da un operaio esperto che mi ha avviato al poter essere autonomo nel lavoro. Non mi sembra che questo avvenga nell’alternanza scuola lavoro, ma quello che mi stupisce di più è che con uno sconcertante silenzio venga sempre tenuto nascosto il nome di chi ha fatto una legge così priva della conoscenza del lavoro in una officina dove certamente non ha mai lavorato questa persona (ed è certo che non ci lavoreranno i suoi figli). Non posso che riflettere, sulla forza di Matteo Renzi, che riesce a non essere minimamente menzionato, quando succedono dei fatti dolorosi per quella legge, fatta alla carlona, pensando che lavorare in una officina sia cosa semplice.