Di caldo si muore: tutelare i lavoratori esposti a rischio termico

di Dipartimento Lavoro PCI

MUORE SOFFOCATO DAL CALDO IN UN MAGAZZINO DI FIRENZE: “AVEVA UNA TEMPERATURA DI 43°C”(IL FATTO QUOTIDIANO)

E' una notizia tristissima a prescindere ma Stefano lo conoscevamo, tutta la Filcams di Firenze è sconvolta. Per anni è stato un nostro delegato nel settore alberghiero, ha partecipato alle nostre iniziative, è stato attento nel suo operato come delegato, abbiamo vinto delle battaglie complesse insieme a lui. Da qualche mese aveva deciso di intraprendere un nuovo percorso. È stato un incubo ricevere questa tragica notizia. Lo ricorderemo sempre con grande affetto come una persona semplice, disponibile, cordiale e siamo certi che nelle nostre giornate, nelle vertenze, manifestazioni, battaglie comuni, Stefano  sarà sempre con noi. Rosa Anna Lombardo Filcams CGIL Firenze
abbiamo ricevuto due note da parte di lavoratori esposti a questi rischi e ve le riproponiamo qui di seguito, la nostra non è solo una denuncia ma è l’argomento di una battaglia che i comunisti fanno da sempre, una battaglia in difesa della tutela dei diritti dei lavoratori, per la loro integrità, perché un lavoratore deva poter lavorare per vivere, perché non si debba morire di lavoro per infortunio o per condizioni climatiche avverse, perché la Costituzione venga applicata nella sua interezza proprio a partire dall’art. 1

… da operatore esposto a temperature insopportabili d’estate, posso affermare con assoluta certezza che il problema non riguarda esclusivamente i lavoratori di ANAS e agricoli. Nelle fabbriche (tra le quali quella in cui lavoro), le temperature in estate raggiungono livelli ai quali addirittura i macchinari pesanti (lo scrivo per esperienza diretta), si bloccano per surriscaldamento e le contromisure sono ai limiti del ridicolo. (Massimo, lavoratore metalmeccanico)

… lavoro in fabbrica anche io ed è un inferno, io ed il mio collega abbiamo chiesto la misurazione del microclima, i dati non sono mai stati esposti o resi noti dopo le undici del mattino l’aria è irrespirabile o meglio non si respira, turno delle sei tredici e trenta solo se avvicendati, cioè seguiti da turno tredici e trenta  ventuno. Vista la nostra insistenza a chiedere un ambiente di lavoro più sano, in bacheca scopriamo che siamo di primo turno, non contento ho chiesto (in difesa dei colleghi) di fare un turno unico per questa estate  chiedendo immediatamente un incontro sindacato azienda sugli investimenti, … in scaletta non c’è un centesimo per l’ambientale. Cambio tre maglie ogni giorno, il turno delle sei consiste in sette ore e mezza senza pausa, idem quello dopo. Se vuoi la pausa fai turno 7/15,45 o 8/16,45. Io ed il mio collega abbiamo comprato uno strumento elettronico x la misurazione delle temperature, ieri sulla cassa (vettura ferroviaria) con le porte chiuse perché non ci sono barriere anticaduta abbiamo rilevato 38gradi, senza un filo d’aria che lasciava respirare, in più stress da cottimo, ho chiamato i sindacati ed hanno detto che i colleghi vogliono lavorare con turno centrale, ho risposto loro appoggiato dal mio collega che li avremmo denunciati, questo ha fatto scattare l’ira di altri colleghi… l’Asl non interviene perché non sono un delegato alla sicurezza (Lino, lavoratore metalmeccanico)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *